I trattamenti di nichelatura chimica NIPOX95 risultano essere ideali per proteggere le superfici dei particolari meccanici.
Utilizzato per diversi materiali
Spessore uniforme
Resistenza a corrosione
resistenza all'usura
NIPOX 95
E’ un rivestimento brillante di nichel chimico ad alto tenore di Fosforo (11- 13%). I metalli sui quali può essere effettuato questo tipo di rivestimento (come con tutti i trattamenti della famiglia NIPOX) sono svariati:
- Ferro e acciaio
- Acciai alto-legati o inox
- Acciai temprati
- Tutte le leghe di alluminio, comprese quelle da pressofusione e quelle non anodizzabili
- Ottone e rame
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
- Ottima resistenza alla corrosione
- Rispetto delle tolleranze dimensionali
- Ottima durezza (da 500 a 1000 HV)
- Ottima resistenza all’usura
- Idoneo all’utilizzo nel settore Food and Beverage


DUREZZA SUPERFICIALE
La durezza superficiale NIPOX 95 (superiore a 500 HV), migliora le proprietà tribologiche dei pezzi meccanici sui quali viene depositato.
Inoltre, effettuando adeguati trattamenti termici, si possono raggiungere durezze più elevate; l’indurimento a 270-300°C conferisce al trattamento superficiale una durezza di 750-850 HV, mentre temperature di tratta- mento di 350-400°C portano durezze di 900-1000 HV.
NICHEL-TEFLON
Nichel-teflon è un sistema composito di nichelatura chimica e particelle di teflon (PTFE), che pur mantenendo inalterate le caratteristiche del Nipox95 permette di ottenere una superficie scorrevole ed antiaderente.
Il Nichel-teflon ingloba nella matrice di Nichel una congrua percentuale di particelle di teflon, un materiale inerte chimicamente in presenza di sostanze corrosive, con un punto di rammollimento elevato (c.a. 300°C) e che applicato ad un duro substrato ha il coefficiente di attrito più basso di ogni altro polimero:
Per rispondere alla necessità di conferire agli accoppiamenti striscianti una maggior resistenza alla corrosione ed all’ usura, le superfici a contatto vengono sovente rivestite con cromo duro e con leghe di nichel-fosforo: Questi sono entrambi materiali molto duri e a basso coefficiente d’ attrito; malgrado ciò se la lubrificazione è difettosa o addirittura assente, provocano logorio e grippaggio del materiale accoppiato.
Nel caso di una lubrificazione a secco vengono spesso usate sostanze come la grafite, il bisolfuro di molibdeno o il teflon (PTFE).
Quest’ ultimo materiale, interessante per le sue particolari proprietà, è estremamente utilizzato negli accoppiamenti striscianti.
Si è pensato dunque di utilizzare il nichel-fosforo, molto adatto come materiale inglobante del PTFE, ottenendo così un riporto duro e con alto potere autolubrificante.
CARATTERISTICHE E VALORI DEL NICHEL-TEFLON
Le particelle di teflon, usate per abbassare i coefficienti d’ attrito e conferire allo strato un potere autolubrificante, sono state incorporate uniformemente nella matrice Ni-P.
Cosicché, in situazioni di scorrimento tra superfici, le particelle di PTFE non vengono asportate ma lentamente consumate a mano a mano che lo spessore di rivestimento si assottiglia.
Pertanto il PTFE solido, presente su tutto lo strato di riporto, permette di mantenere un basso coefficiente d’attrito per un lunghissimo periodo di lavoro e l’abrasione è enormemente ridotta anche quando il rivestimento è realizzato su di una sola superficie a contatto.
Le proprietà meccaniche del rivestimento Nichel-teflon sono un compromesso tra quelle del Nipox95 e quelle del teflon. La durezza media rilevata con microdurometro è di circa 250 HV che può raggiungere un valore massimo di 400 HV in funzione del trattamento termico successivo al rivestimento.
Tuttavia per avere un’ idea della resistenza all’ usura e/o della durata di questo processo, tali valori non sono sufficienti.
Ad essi va infatti aggiunto il bassissimo coefficiente di attrito (0,08 – 0,10) con elevata resistenza a corrosione e buona durezza tipiche della matrice di nichel chimico.